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Scarpa d’Oro – Haaland, ritmo mai visto: può battere il record di Messi

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Il carrarmato del Manchester City ha già ampiamente superato la doppia cifra: la proiezione per fine stagione è di 66 gol, una cifra che frantumerebbe la cifra stellare di 50 reti raggiunta da Messi nel 2011-12

redazione nc.it

Quando Mario Jardel conquistava la sua seconda Scarpa d'Oro, Erling Braut Haaland faceva ampio uso di biberon. Era il 2002, e l'attaccante brasiliano (che due stagioni più tardi ebbe la malaugurata idea di regalarsi un passaggio all'Ancona) aveva addirittura migliorato il proprio score realizzativo: col suo Sporting Lisbona aveva totalizzato 42 gol, sei in più rispetto all'esperienza col Porto di tre anni prima. Vent'anni fa pareva un traguardo ultraterreno, quello dei quaranta gol in uno dei Top 5-6 campionati europei. Ci avrebbero pensato Messi e Ronaldo, a farlo diventare quasi alla portata, col loro nauseante dominio degli anni successivi.

INSEGUENDO DUDU

La Scarpa d'Oro, insomma, cattura da sempre l'attenzione dei fuoriclasse d'area di rigore, vogliosi ogni anno di battere un nuovo record. E proprio di record sarebbe il caso di parlare. Perché la versione cyborg di Haaland (non più il consumatore di biberon di qualche anno fa) può puntare a batterli tutti, i primati relativi alla Scarpa d'Oro. Per esempio, mettere il piede sul podio: se vogliamo tener conto dei semplici numeri (e non dei coefficienti, che differenziano i campionati europei top da quelli di secondo e terzo piano), la medaglia di bronzo in termini realizzativi è al collo di Dudu Georgescu, bomber formidabile della Dinamo Bucarest a cavallo fra gli Anni Settanta e Ottanta. Nel 1976-77 l'attaccante rumeno mise a segno 47 gol, più che sufficienti a permettere alla sua squadra di vincere il campionato nazionale. Certo, non c'erano ancora i coefficienti: dal 1996 il più ambito trofeo realizzativo è assegnato sulla base del Ranking UEFA del campionato di riferimento. Se giochi nei primi cinque Paesi (fra cui resiste l'Italia) ogni gol vale due punti, mentre vale un punto e mezzo in un campionato fra la sesta e la ventiduesima posizione e un punto soltanto dalla ventitreesima in giù.

TEMPI MODERNI

Considerando quindi il solo dato realizzativo, il record di Georgescu ha resistito per 35 anni esatti. Poi Lionel Messi ha deciso di stupire il mondo, nella stagione 2011-12: 50 gol tondi tondi con la maglia del Barcellona. Primo posto in graduatoria all-time per reti segnate in un solo campionato; considerando la moltiplicazione del coefficiente (in questo caso, un raddoppio), Messi è stato il primo e finora l'unico a centrare la tripla cifra dei punti per la Scarpa d'Oro. Cento punti esatti, un record difficilissimo da battere. Ci ha provato Cristiano Ronaldo e l'ha mancato di un capello: nel 2014-15 il portoghese in maglia Real Madrid ha gonfiato le reti della Liga 48 volte, per un totale di 96 punti. Traguardo sfumato per CR7, che ha comunque superato Georgescu come numero di gol e si è preso il secondo posto nella classifica assoluta.

CANNIBALE ERLING

Col passare degli anni, la quota Scarpa d'Oro si è abbassata. A Robert Lewandowski lo scorso anno sono bastate 35 reti: comunque niente male, per il centravanti polacco all'ultimo tango col Bayern. La speranza allora non può che risiedere in Erling Braut Haaland: il norvegese ha segnato 14 gol in otto partite di Premier League. E ora proviamo a rendere chiaro il concetto di frantumazione di ogni record: se Haaland tenesse questo (irreale) ritmo realizzativo, chiuderebbe a 66 (sessantasei) reti. Georgescu, insomma, ha validissimi motivi per temere di scendere giù dal podio. Ma anche Messi e Ronaldo non dormono sonni tranquilli: con un mostro come l'attaccante del City, anche un traguardo di 50 gol rischia di diventare una formalità da centrare in scioltezza a febbraio.

 

 

 

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