Il presidente del Coni a "Che tempo che fa": "Il Consiglio federale della Figc è o no col Consiglio di Lega nel dire no a Spadafora? Chiamerò i presidenti delle federazioni degli sport di squadra. Faremo un ragionamento univoco. Così non va bene"
Che lo sport italiano vivesse tramortito un momento buio di caos figlio dell'incertezza, delle paure, in cui è caduto il paese intero con l'epidemia di coronavirus era inevitabile. In un 8 marzo costellato da mille ulteriori forfeit, a cominciare dal basket, la giornata ha vissuto l'ennesima tensione. Giocare in A, sì o no? Tommasi, per l'Aic dice no e minaccia lo sciopero, il ministro dello Sport Spadafora dice no, la Lega va avanti a porte chiuse e chiama Spadafora ad assumersi in toto la responsabilità di scelte delicate. In serata in tv, ospite di Fazio a "Che tempo che fa", il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è intervenuto e ha annunciato un intervento sulla questione in qualità di numero 1 dello sport italiano.
MALAGO' - Malagò è andato giù pesante: "Oggi il consiglio di Lega ha preso una decisione non recependo l'invito di Spadafora, una decisione permessa dal Dpcm. Martedì o la Figc conferma la decisione della Lega assumendosi la responsabilità o deve esprimere la contrarietà commissariando di fatto la Lega di A. Io posso dargli una mano, dico solo che tutti quanti devono andare verso la stessa direzione. Non è che il calcio può avere regole diverse dagli altri sport di squadra. Se è giusto fermare la Serie A di calcio? Io credo che tutti gli sport di squadra, dal calcio alla pallacanestro, dalla pallavolo all'hockey e a tutti gli altri, debbano andare nella stessa direzione: domani lavorerò a questo scopo. Chiamerò i presidenti delle federazioni degli sport di squadra per questo. La Serie A è organizzata dalla Lega, ma la Lega opera su delega della federazione. Dunque..."