Nel luglio del 1947, però, l'anno di svolgimento venne prorogato di 12 mesi, cioé al 1950, per permettere alle varie nazionali di potersi preparare "con ordine e tranquillità alla nuova grande fatica dopo quella che le avrebbe impegnate nel 1948 a Londra per le Olimpiadi". In quel periodo, infatti, le gare delle nazionali di calcio alle Olimpiadi erano ancora equiparate a partite ufficiali delle selezioni maggiori e, come tale, rivestivano, a loro volta una discreta importanza. Per la precisione ricordiamo che ai giochi londinesi si impose la Svezia di Liedholm, Gren e Nordhal in finale sulla Jugoslavia.
Certo, ragionando col senno di poi, fosse stata confermata la data del 1949 per quello che concerneva lo svolgimento dei mondiali in Brasile, il "Grande Torino" (che costituiva, all'epoca, l'intera ossatura della nazionale azzurra), per motivi legati alla preparazione dell'imminente torneo, non avrebbe avuto il tempo di andare a giocare a Lisbona il 3 maggio 1949 la gara amichevole organizzata per rendere omaggio al capitano del Benfica Francisco Ferreira. Inevitabilmente, quell'intera squadra di fuoriclasse granata, non avrebbe perso, poi, la vita il giorno dopo nell'impatto dell'aereo Fiat G.212 sulla collina di Superga durante il rientro in Italia e, nel contempo, avrebbe potuto regalare alla nostra nazione il terzo titolo mondiale, col quale l'Italia si sarebbe aggiudicata definitivamente la Coppa Rimet (trofeo che poi venne conquistato dal Brasile nel 1970 in Messico).
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