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Amarcord Serie A: nel 1980 ritornano gli stranieri

Saverio Pestuggia

Altre sei squadre pescarono all’estero giocatori non eccelsi ma che in alcuni casi dettero un rendimento quasi inaspettato. Un esempio è dato da Juary in forza all’Avellino: arrivato tra la diffidenza generale conquistò i tifosi di Avellino con le sue danze attorno alla bandierina e qualche scivolone come quando consegnò a Raffaele Cutolo boss della Camorra una medaglia d’oro con dedica («A Raffaele Cutolo dall’Avellino calcio»). A ordinare la consegna fu il suo presidente Sibilia. Un flop fu quello di Sergio Fortunato che il Perugia pagò 780 milioni. Arrivò con la fama di fuoriclasse internazionale ma deluse le aspettative della società umbra che alla fine retrocesse. Fortunato disputò solamente 12 gare con due reti all’attivo che realizzò nelle ultime due giornate di campionato. E veniamo a parlare di Van de Korput portato in Italia dal Torino, nazionale olandese proveniente dal Feyenoord. Per lui tre anni in Italia e poi il benservito con ritorno alla società d’origine. Decisamente in tono minore le esperienze di Eneas e Luis Silvio entrambi brasiliani Il primo, Enéas de Camargo il nome completo, a Bologna dal Portuguesa dopo un buon inizio di stagione, non si adattò al clima dell’inverno al punto da essere costretto a scendere in campo con guanti, calzamaglia e berretto. Le cronache narrano che nella partita natalizia di Coppa Italia indossò una tuta completa da Babbo Natale, suscitando ilarità. Tanto per svernare meglio andò a Udine (!) e lasciò l’Italia senza lasciare gran traccia di sé. Eneas morì a soli 34 anni per i postumi di un incidente stradale.

In cinque (Ascoli, Brescia, Cagliari, Catanzaro, Como) restarono senza stranieri, ma seppero rifarsi nelle stagioni successive portando in Italia anche dei buoni calciatori. Ma di questo parleremo nella prossima puntata nel giorno di Ferragosto. Gli stranieri diventarono due per squadra e arrivarono tanti grandi campioni, primo fra tutti Arthur Antunes Coimbra detto Zico ingaggiato proprio da quell'Udinese che non aveva centrato il suo primo acquisto. TORNA ALLA PRIMA PAGINA

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